Maurilio Barozzi
Itapuã, Cicero l’immortale
martedì 2 marzo 2004
Comprammo la cabana da praia, il bar sulla spiaggia, dal vecchio Cicero. La proprietà confinava con quella del mio amico Pascoal e, nella sterminata schiera di baretti che punteggiava il litorale da Itapuã fino a Barra, quello di Cicero era l'unico perennemente vuoto. Dappertutto i turisti si contendevano ogni singolo posto a sedere per poi affogarsi di birre, caipirinhe, piatti di acarajé e carne do sol, tanto che spesso in quel marasma era difficile distinguere da quale esercente dovessero essere serviti. Solo il colore degli ombrelloni stabiliva se un avventore era cliente di una cabana o di quella a fianco.
Il baretto di Cicero, viceversa, costituiva un isolotto da cui i turisti si tenevano alla larga. Il motivo era semplice. Cicero aveva sistemato sulla sabbia soltanto due luridi tavolini in plastica scassata e quattro sedie traballanti, ma non prendeva nemmeno in considerazione l’idea di uscire dalla cabana per raccogliere ordini. [...]
A breve il libro con tutti i reportage dal Brasile