Maurilio Barozzi
Volley, vigilia calda per il VDay
domenica 15 maggio 2011
ROMA - Venghino, signori. E' l'ultima replica della stagione, non perdete l'occasione di vedere questi giganti prendersi ancora una volta a pallonate. Dopo la regular season, la Coppa Italia, la Supercoppa, la Champions league, i playoff e per Trento anche il Mundialito per club in Qatar, quella di oggi è l'ultima replica. Poi si sbaracca. E così le due squadre che quest'anno si sono contese tutto quello che c'era da vincere, in Italia, sono ancora di fronte. Stavolta in palio c'è lo scudetto 2011 e il teatro è la capitale Roma, PalaLottomatica. Un dettaglio non da poco, questo. Specie per chi fa della cabala un credo, con corno napoletano in tasca. Comunque vale anche per gli altri, quelli che «non è vero ma ci credo»: se con Cuneo la tradizione - specie quella recente - non è amica, per contro si possono registrare le belle esperienze che l'Itas ha vissuto a Roma. Qui, anche se in realtà si giocava al PalaTiziano e non al sontuoso Palalottomatica, l'Itas ha battuto MezzaRoma in regular season e, nell'anno dello scudetto, vinse in trasferta contro la squadra di casa allenata allora da Roberto Serniotti, oggi allenatore in seconda dei trentini. In quella squadra, tre anni fa, giocavano Gigi Mastrangelo al centro e libero era Hennò, che oggi sono in campo con Cuneo. Delle tre finali perse da Trento contro Cuneo, due di queste, lo scudetto e la Supercoppa italiana furono giocate all'indomani di un trionfo trentino: la Champions di Lodz, prima della finale di Bologna e il Mondiale per club a Doha alla vigilia della supercoppa. Questo potrebbe aver influito sulla psicologia dei giocatori, forse entrati in campo un po' scarichi?. «In realtà non bisogna cercare scuse - ha spiegato ieri il tecnico trentino Radostin Stoytchev alla fine dell'allenamento di rifinitura - Certamente questa volta abbiamo avuto più tempo per preparare il match, rispetto a quei due precedenti, ma le partite si giocano e si vincono in campo. Noi avremmo bisogno di dominare le emozioni che saranno molte in una partita così importante e dura, giocata da due squadre forti che si sono meritate questa finale visto quello che hanno saputo fare durante l'anno. Penso che ci saranno molte circostanze difficili e vincerà chi sarà pronto ad affrontarle nel migliore dei modi». L'allenatore rimarca il dettaglio dell'importanza psicologica del match, assegnando a questo aspetto lo stesso, se non maggiore, valore del fattore tecnico-tattico. Sarà, tra l'altro, l'ultima partita che Shasha Volkov, Vladimir Nikolov e l'allenatore Alberto Giuliani disputeranno con la divisa piemontese. Poi ognuno per la sua strada. Su quella di Giuliani, con destinazione Macerata, ci dovrebbe poi essere anche Simone Parodi che oggi non sarà della partita dopo essersi infortunato proprio contro Trento, nella ininfluente ultima partita di regular season. Una disgraziata caduta dovuta a un malinteso con il regista di riserva Bertrand Carletti e lo scontro con Volkov. Al suo posto, come in tutte le gare di playoff, ci sarà Giuseppe Patriarca. Ieri, durante la rifinitura, i giocatori trentini hanno provato alcune combinazioni di gioco al piccolo trotto. Addirittura, Osmany Juantorena ha avuto la licenza di non saltare. «Si è allenato bene tutta la settimana - ha spiegato Stoytchev - così gli ho detto di non sforzarsi: deve saltare durante la finale». La cornice del Palalottomatica farà il resto. Un palasport piazzato nel centro dell'Eur di Roma, come capolinea del lungo viale Cristoforo Colombo, capace di contenere 12 mila spettatori. E sarà un approdo anche per oltre mille trentini che hanno riempito otto pullman più mezzi privati pur di assistere all'ultima replica dell'anno. Poi si chiude.
Maurilio Barozzi
L’Adige, 15 maggio 2011
L’ARTICOLO
Pubblicato sul quotidiano L’Adige di domenica 15 maggio 2011 a pagina 58 con il titolo “V-Day. Tra cabala e psicologia” e l’indicazione: dall’inviato Maurilio Barozzi