Maurilio Barozzi
Aaron Gwin scheggia in val di Sole
lunedì 22 agosto 2011
COMMEZZADURA (VAL DI SOLE)- Nella vita, come nella corrida, i posti migliori sono quelli all'ombra. A questo vecchio adagio, figlio di aficionados delle plaza de toro, si potrebbe aggiungere anche il downhill: ieri lo hanno capito le migliaia di persone accorse a Commezzadura per assistere alla gara finale del mondiale di mountain bike nel weekend più torrido dell'anno. Per la cronaca, la gara l'ha vinta il californiano Aaron Gwin , con una prova maiuscola, giocata sul filo dei secondi con gli altri due compagni di podio: i britannici Danny Hart e Gee Atherton . Quest'ultimo in Valle di Sole lo conoscono molto bene visto che proprio qui, sullo stesso percorso, ha vinto il titolo iridato nel 2008. Quest'anno, come nel 2010, ha però dovuto accontentarsi del terzo posto, ma che gara! Quando lui ha concluso la sua prova - settantaseiesimo partente e con solo quattro ancora al cancelletto di partenza - era primo e pareva proprio che quel tempo - 3'14'' - fosse inarrivabile. L'anno prima scese in 3'20'' e a vincere fu il suo connazionale Marc Beaumont in 3'17''. Dunque ieri, il suo 3'14'' offriva garanzie. Il sudafricano Greg Minaar, altro onnipresente nelle discese che contano, era già sceso in 3'17'' e, superato anche il bimbo prodigio Troy Brosnam (che era sceso in 3'15''), la torta Gee sembrava ormai cotta e pronta per essere mangiata. Niente da fare. Ci ha pensato il giovane Danny Hart, classe 1991, a sfilargli immediatamente dal collo la medaglia d'oro, sciorinando subito dopo una prestazione stratosferica nella seconda parte. E poi ha chiuso ogni discussione il biondastro Gwin, partito forte e arrivato fortissimo. Per dare un'idea di quanto sto dicendo, il californiano ha percorso i circa 2.250 metri di lunghezza della discesa, con 30% di pendenza media, 560 metri di dislivello in 3'10''. Una scheggia che piomba dai 1350 metri del cancelletto di partenza al traguardo di Commezzadura schizzando tra pietre affioranti, radici, alberi, curve, salti e il chiaroscuro che alternano bosco e prato a quasi 42 km all'ora. Come accadde nel 2008, i due fratelli kamikaze Atherton non hanno voluto far liti in casa. Allora Gee vinse l'oro tra i maschi e Rachel Atherton - la sorella - tra le donne. Ieri bronzo per lo spavaldo Gee - arrivato alla presentazione con occhiali a specchio e ombrellino parasole degni di una star del cinema - e uguale l'inglesina. Per di più con la stessa scansione di gara: anche Rachel era prima appena arrivata al traguardo, poi scalzata dalle due francesi Myriam Nicole (prima) e Floriane Pugin (seconda). Per la gioia degli appassionati di downhill accorsi ieri in riva al Noce, Aaron Gwin ha gettato la maschera, buttando sul piatto le sue referenze. Dopo un inizio in Bmx, l'americano di Morongo Valley a dodici anni intraprese la strada della motocross che abbandonò solamente a diciassette anni per dedicarsi alla mountain bike, specialità downhill. E quasi subito conquistò il suo primo titolo di campione statunitense (nel 2009). Doppiandolo l'anno successivo. In Val di Sole lo conoscevano bene, ma non avevano mai avuto la fortuna di vederlo giungere sul traguardo vincente. Lo ricorda lui stesso, informalmente, davanti all'immancabile birra dopo-gara. Tra un autografo e una foto di rito, sempre sorridente, precisa «è la prima volta che vinco in Italia. L'anno scorso ero caduto, quest'anno no. Sono andato alla grande». Ieri, dunque, lo hanno visto vincere anche in Italia. I più fortunati e previdenti, occupando un posto all'ombra, gli altri sotto il sole giaguaro di una giornata cocente, riscaldata ulteriormente dalle zaffate d'aria arsa esalate dal passaggio degli uomini jet, dalla musica sparata a tutto volume, dallo speaker che invitava i presenti a «far praticare il downhill ai propri figli anziché farli giocare a calcio, che poi diventano viziati» (e giù applausi), dalla birra che all'inizio rinfrescava, ma poi ardeva. Tutti contenti, comunque. Molti rimasti sotto ai gazebo a far festa fino all'imbrunire e tutti a garantire la loro presenza per l'estate ventura: la coppa del mondo tornerà infatti in Val di Sole anche nel 2012, il 2 e 3 giugno. E il più contento, naturalmente, era lui, il rossiccio californiano. Con la sua maglia a stelle e strisce e i bermuda di due taglie in più assicurava: «Senza dubbio il prossimo anno ci sarò anch'io».
Maurilio Barozzi
(L’Adige, 22 agosto 2011)
L’ARTICOLO
Pubblicato sull’Adige di lunedì 22 agosto 2011 a pagina 31 con il titolo “Aaron Gwin, una scheggia in val di Sole” e l’indicazione “dall’inviato MAURILIO BAROZZI
Aaron Gwin nell’ultima parte della discesa sul tracciato di Commezzadura, Val di Sole (TN)