Fight Club, l’ultimo film di David Fincher (quello di Seven, per capirci), riesce a comprimere in due ore il senso di disagio delle giovani generazioni. Quelle che non hanno costruito i valori, i modelli, il mondo che oggi devono comunque abitare. Quelle dell’ecstasy, della disco, dei concerti rock, dell’alcol; quelle «vuote che non vogliono diventare mature»; quelle che «Ah, non era così, quando ero giovane io».

Un film, un semplice film. Esci e ti accorgi che le parole e i discorsi non valgono nulla, paragonati a quel film.

Proviamo a cominciare proprio dalla fine. Dalla musica dei Pixies che sulle sequenze finali...

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